REV3 270 2007 Beta Test

betarev32007
Beta Rev3 270 2007
Rapita dal fascino della sua sorella, la nuova Rev4t, l’ottava saga di Rev3 ha ricevuto un’importante spinta evolutiva che completa le buone maniere della sua parte ciclistica e, nel processo, consolida la sua posizione sul mercato emergendo come il telaio più esclusivo nel segmento 2T nel 2007

Non è facile per due galli vivere insieme nello stesso pollaio, ma in Beta erano chiari sul fatto che non sarebbero stati governati, come altri marchi, dalla legge di “un re morto, un re impostato”; Gli italiani sono ancora affidandosi alle grandi capacità di prova della Q2 E potrà solo seppellirlo, se nulla glielo impedisce, dalle rigide normative ambientali.

Il grande beneficiario di questo momento di cambiamento è stata la Rev3, che affronta la nuova stagione con Grandi miglioramenti in tutti i settori che rafforzano, se possibile, la loro esclusività E ci permette di scrivere il capitolo più importante della storia di questo modello nell’eterna battaglia contro il peso.

CAMBIAMENTI NELLA VERSIONE BETA DI REV3 2007

Uno dei grandi colpevoli è il nuovo telaio monoscocca in alluminio che, pur conservando geometrie praticamente identiche a quelle del suo predecessore, è più compatto e slanciato nelle forme grazie a travi di sezione più piccola, e, soprattutto, più leggero.

Un’altra importante novità è il restyling dei reggisterzo , con quello superiore molto leggero grazie alle dimensioni ridotte, e quello inferiore più lungo per abbracciare la borraccia per mezzo di tre viti. Il resto delle novità che possiamo vedere nella parte ciclistica, come i nuovi mozzi, i dischi freno, il ponte forcella e il manubrio a diametro variabile, sono anche direttamente responsabili della severa dieta dimagrante che ha subito la nuova Rev3.

Sebbene l’obiettivo principale fosse quello di perdere peso, i tecnici del marchio italiano hanno lavorato anche per ravvivare le reazioni del suo motore, modificare alcuni parametri del cambio e migliorare l’avviamento.

REV3 2007 BETA TEST

Nonostante i profondi cambiamenti, la Rev3 continua a mantenere il suo carattere abituale , e si sta affermando come il perfetto contrappunto ai modelli competitivi offerti da altri marchi, come Sherco o Gas Gas. La sua forte personalità è latente fin dal primo contatto, ed è che la moto italiana ha una posizione di guida più bassa e arretrata rispetto alle sue rivali, mioccupo di lunghe distanze e di piloti di taglia XL, ma anche per ottenere un miglior compromesso tra stabilità e trazione.

L’aspetto eccellente del suo robusto telaio in alluminio si percepisce anche nelle aree, in quanto è il punto di forza della Rev3 rimane il suo comportamento in spazi aperti; È qui che possiamo vedere le sue grandi capacità di tracciante, perché il l’avantreno ha un equilibrio eccezionale, e il luogo in cui possiamo verificare al meglio la grande omogeneità della sua parte ciclica.

D’altra parte, quando il Il terreno diventa più accidentato e il più piccolo spazio di manovra, sìTerremo conto dell’agilità limitata e dell’usura fisica prodotta dai suoi 75 chili in ordine di marcia, Un dato in miglioramento ma ancora alto se lo confrontiamo con i 72 chili di media offerti dai suoi rivali più diretti.

Per fortuna nelle prove le sensazioni sono spesso più importanti dei numeri e, come abbiamo visto ancora una volta, il nostro protagonista è in grado di bilanciare l’ago della bilancia con un set di sospensioni eccezionale.

Sul retro, l’aLa mortasatrice Paioli senza tiranti ce ne offre una di calce e un’altra di sabbia; La cosa più interessante è il suo buon assorbimento grazie ad un primo terzo di corsa fluido e la sua capacità di “perdonare” piccoli errori di guida, mentre d’altra parte è più impegnativo per le zone “top” rispetto al tradizionale sistema di leveraggio.

All’anteriore non troviamo variazioni rispetto alle passate edizioni, la sua forcella regolabile Paioli continua a godere di un tocco morbido per il divertimento dell’utente medio e, ancora una volta, ha il suo punto di forza nell’ottimo equilibrio e stabilità che porta al treno anteriore.

MECCANICA

Dinamicamente, il motore italiano ha il miglior comportamento ai bassi regimi della sua categoria , potente e veloce sull’acceleratore, ma con la dolcezza di un “due e mezzo”. In questo range di regimi si notano davvero le grandi differenze del kit 270, perfetto per i piloti più esigenti e per chi cerca motori con molta coppia. Ai medi e alti regimi le differenze sono minori , e in entrambi i casi la risposta è lineare, prevedibile e, soprattutto, molto elastica.

D’altra parte, il Il cambio a sei marce mantiene il suo consueto alto livello, dove precisione, fluidità e un rapporto ideale sono completati Sia per le zone, grazie ad una prima molto fruibile, sia per chi ama l’escursione, in quanto lo sfalsamento tra le ultime due relazioni è perfetto. Forse la cosa più peculiare è la sensazione della sua frizione , che, come al solito, ha un ultimo terzo di corsa molto sensibile, ideale per il “top”, che aiuta ad accendere facilmente il motore ai giri di fronte a un ostacolo.

In termini generali, mettersi dietro i comandi della Rev3 è una vera e propria festa delle buone sensazioni grazie a una meccanica molto completa, sospensioni di prim’ordine e da buon italiano fonde le migliori qualità con un’estetica sorprendente che non darà adito a indifferenti.

Scritto da: David Quer

COSA C’È DI NUOVO BETA REV3 2007

Motore

* Modifiche all’albero motore.

* Cambio revisionato.

* Sistema di avviamento migliorato

Parte del ciclo

* Nuovo telaio in alluminio.

* Prese d’aria e coperchio del serbatoio ridisegnati.

* Nuovi parafanghi anteriori e posteriori.

* Ponte a forcella alleggerito.

* Protezione di scarico ridisegnata.

* Nuovi reggisella.

* Manubrio a diametro variabile.

* Nuovo design degli interruttori e dei coperchi.

* Mozzi ruota alleggeriti.

* Dischi freno più sottili.

* Supporti pedane in alluminio.

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