Il Gas Gas di Raga, con forcella Tech

raga_480_outTirando fuori la calcolatrice, Gas Gas deve rinnovare il suo TXT nel 2013. Un passo logico se teniamo conto del fatto che nel 2012 la sua gamma Enduro lo ha fatto e la gamma Trial non ha quasi mai ricevuto modifiche significative. La buona spinta che il marchio di Girona ha dato alla sua versione “Racing” e la forte spinta dei marchi concorrenti, si scontrano con la situazione di Situazione economica in cui siamo immersi. La realtà è, però, che lo stesso profilo di utente che acquista un Gas Gas, non disprezzerà altri marchi proliferanti come Ossa o JTG se nel 2013 non offriranno qualcosa di diverso.

Nel Campionato Spagnolo di Trial tenutosi a Lozoyuela abbiamo dato un’occhiata alla Gas Gas guidata da Adam Raga, la cui differenza estetica rispetto all’unità con cui si è concluso il Campionato del Mondo Indoor di Parigi non ci è passata inosservata.

Come potete vedere nelle foto, il TXT è dotato di una forcella diversa. Si tratta di una TECH, che sostituisce la classica MARZOCCHI con barre in alluminio che Gas Gas equipaggia nelle sue versioni standard dal 2006 – si ipotizzava che fino a poco tempo fa Raga indossasse una Showa mimetizzata. TECH sta andando forte in Trial; Prova ne è che sia JTG che Sherco equipaggiano già queste forcelle nei loro modelli di produzione, con un risultato altamente soddisfacente.

L’abbiamo testato durante il nostro test approfondito del JTG 300. Offre prestazioni eccezionali per tutti i livelli di guida e, secondo quanto riferito, è più leggero del MARZOCCHI. A questo punto, siamo convinti che Gas Gas stia lavorando per implementare importanti cambiamenti per il prossimo TXT “Raga Replica”, una saga che storicamente funge da “cavia” e “pre-serie” della prossima gamma.

Vedremo se le nostre previsioni si avvereranno. Bisognerà aspettare, almeno, maggio o giugno per vedere cosa ci riserverà la nuova “RR”.

raga_450_tech

raga_450_indoorPILOTI, PROTAGONISTI DELL’EVOLUZIONE DEL SETTORE?

Nel contesto del Trial, quando un marchio acquisisce i servizi di un pilota “top”, cerca di Tre gli obiettivi principali: premi, visibilità ed evoluzione del prodotto. Quest’ultimo punto è quello che più interessa a noi appassionati, dal momento che Non viviamo dei successi sportivi di un pilota o di un marchio, ma possiamo fare un esborso sostituendo la nostra bici in caso di necessità. Quel marchio ci motiva con un buon prodotto.

tech_450ha dimostrato con i fatti che i marchi di solito hanno ragione, ma le volte che sbagliano, l’utente paga per l’errore sotto forma di svalutazione del proprio prodotto. In troppe occasioni, i marchi lanciano sul mercato veri e propri prototipi, senza quasi alcuna verifica della loro durata o affidabilità.

Inevitabilmente, vengono in mente esempi negativi come il primo Gas Gas Pro (2002), lo Sherco 2010 con il fragile serbatoio con bocchettone di riempimento laterale, o le numerose campagne di garanzia che Ossa ha portato avanti con la sua prima edizione della TR280i.

Per la maggior parte dei marchi, i driver sono figure chiave nell’evoluzione del modello. Tuttavia, è curioso guardarsi indietro e pensare a uscite come quelle del Montesa Cota 4RT, dove Fujinami e Lampkin dovevano scendere da una bici vincente (Cota 315R) per salire su una bici pensata per l’amatore, o il Beta EVO, dove Fajardo e Lampkin trovarono il progetto già completato al Cto del Mundo de Trial de Castellolí.

Nel caso di Ossa, è stato Colomer a effettuare i primi test, ma non è chiaro se abbia contribuito alle linee guida di sviluppo. La JTG , d’altra parte, è nata dall’esperienza e dalla saggezza, ma il marchio non ha avuto piloti “top” attivi coinvolti nello sviluppo della JT.

Pertanto, dal nostro punto di vista, il valore principale di un pilota ufficiale è quello di testare a fondo un prodotto e garantirne l’efficacia prima di arrivare alla produzione in serie. Altra questione, ben diversa, è rispondere all’eterno dibattito se le esigenze tecniche di un pilota “top” siano paragonabili a quelle di un dilettante. Fondamentalmente, no.

Tuttavia, tenendo conto che sostituire annualmente una bici da Trial può costarci in media 2.000 euro, i marchi devono dare argomenti forti al fan. Il nuovo non è sempre sinonimo di evoluzione, ma come si suol dire: “walker,
Fa un sentiero mentre cammina”.

Attendiamo con impazienza i vostri commenti per arricchire questo articolo. 

Testo e foto: David Quer

 

 

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