Promesse di prova. Marc Riba.

promesas_trial_marc_ribaSono un ragazzo di Centelles (Barcellona) e ora ho 12 anni. Il mio amore per il Trial nasce da mio padre che è appassionato di questo sport e quando ero molto giovane gli chiesi di portarmi in sella alla sua moto. Quando avevo quattro anni, mi è stata regalata la mia prima bici, una bici da trial Clipic 50. Quello stesso anno siamo andati a vedere i Trials da bambini e ho subito iniziato a iscrivermi per condurli. La mia prima patente mi è stata concessa dopo che mio padre ha presentato una richiesta scritta alla Federazione Catalana di Motociclismo, poiché non avevo ancora l’età minima (6 anni).

Dopo aver gareggiato per diverse stagioni contro ragazzi più grandi di me, sono diventato campione della Catalan Children’s Trial Cup nella categoria INIZIAZIONE (2006). L’anno successivo, già con una moto 80cc, sono stato campione in ALEVINES (2007). Nella JUNIORS, il primo anno sono arrivato terzo, dietro a Jaime Busto e Arnau Farré, ripetendo la posizione nel 2009, questa volta dietro Arnau e Miki Gelavert.

Sono stato appassionato di prove a lungo termine come il 3dts, Arinsal, La Mongie (Francia), la 2days di Campodrón, ecc. Mi diverto molto in queste prove, sono molto impegnative dal punto di vista fisico.

PROFILO PILOTA

Data di nascita :  15/04/1998                                                       

Luogo : Cabrera de Mar

Prima bici : Clipic 50

Hobby : Trial e Hoquey-skates

Cavaliere più ammirato : Toni Bou

Videogioco preferito : il processo di Madnes su facebook

Moto che usi : GasGas 125

Cosa ti piace di più del processo: Prova con gli amici e intersezioni

La cosa che ti piace di meno: allenarti da solo

Un sogno: diventare un professionista

 

INTERVISTA

TRIALWORLD: Parlaci dei tuoi piani per il 2011, Marc.

SIGNOR: Quest’anno parteciperò al campionato catalano, il cto. della Spagna e il Campionato Europeo Giovanile. Tutto questo è combinato con sperimentazioni sociali (COTA, BERGUEDA, ECC.) e sperimentazioni a lungo termine.

TW: Come ti organizzi per conciliare formazione e studi?

SIGNOR: Al momento dedico il mio tempo alla moto solo nei WEEKEND. Questo non limita affatto l’andare a scuola.

TW: Raccontaci com’è il tuo allenamento durante una normale settimana di lezione e com’è in un’altra settimana quando c’è una gara nel fine settimana.

SIGNOR: Per ora, le settimane “normali” e le settimane di gara sono le stesse.

TW: E’ necessario integrare l’allenamento in moto con la preparazione fisica o non è così importante alla tua età?

SIGNOR: Nel mio caso, dato che gioco in una squadra di hockey a rotelle, mi alleno tre giorni alla settimana per un’ora e mezza. Non faccio alcuna preparazione specifica per il Processo. Ho dodici anni e questo verrà dopo.

TW: Dove pensi sia la chiave e la differenza tra un ragazzo giovane che inizia a fare prove per divertirsi e un altro che vuole diventare un professionista?

SIGNOR: Penso che un ragazzo giovane, anche se vuole fare il professionista, dovrebbe iniziare a fare Trials per divertirsi. Se poi progredisce e progredisce, lui stesso si renderà già conto se può diventare un professionista o meno.

TW: Cosa ti piace di più delle corse?

SIGNOR: La soddisfazione di aver fatto bene alla fine del Trial.

TW: C’è qualcosa che non ti convince?

SIGNOR: Il bonus zero, penso che dovrebbe essere di 5 punti invece di 10.

TW: Ti piacerebbe dedicarti professionalmente al Trial o pensi che sia un buon trampolino di lancio per fare altre specialità off-road? Vedi Mario Román…

SIGNOR: Certo che mi piacerebbe, ma alla mia età è un po’ prematuro pensarci. Al momento mi piace molto quello che faccio e questa è la cosa più importante.

TW: Cosa ne pensa del regolamento? Pensi che favorisca l’arrivo di giovani promesse?

SIGNOR: Al momento non sono molto bravo con le regole dell’OPEN FREE, ma mio padre pensa che sia la cosa giusta da fare in modo che ci sia almeno un buon numero di partecipanti. Al giorno d’oggi ci sono giovani con un livello molto alto, ma pochissimi in termini numerici. Con i regolamenti precedenti, le prove dovevano essere segnate tenendo conto di loro, il che ha fatto desistere molti, che stavano iniziando. Ora i “buoni” possono correre il rischio di fare passi difficili, se la loro intenzione è quella di arrivare in cima, senza costringere gli altri ad affrontare le loro stesse linee (ndr).

TW: I media fanno molto per distinguersi nel Trial o conta di più la bravura del pilota e la sua perseveranza in allenamento?

SIGNOR: La somma di tutti e tre è la risposta più appropriata. I mezzi da soli sono inutili, e nemmeno l’abilità e la perseveranza sono inutili, senza mezzi.

TW: Infine, dicci dove vorresti andare nel mondo della Prova e in quale lasso di tempo vorresti raggiungerlo.

MR: Ripeto che è troppo presto per rispondere a questa domanda, ma il mio sogno sarebbe quello di diventare un professionista, ovviamente. Ma questo lo dirà il tempo e i media.

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