Promesse di prova. Alex del Olmo

promesas_alex_delolmoIl mio amore per le corse di trial in famiglia, mio padre era un grande fan del trial, che praticava a livello regionale e come hobby con gli amici. Mio fratello è stato introdotto al trial  da bambino grazie a mio padre e ha corso per un bel po’ di anni.

Quando ero piccolo andavo a vedere mio padre e mio fratello come si allenavano, gli davo sempre la voglia di farmi salire sulle loro moto e darmi un passaggio e fare un po’ di impennata con me.

Nella mia famiglia, da quello che potete vedere, c’è sempre stato molto amore  per le moto, soprattutto per i trial, per cui tutti gli eventi motociclistici sono vissuti con molta emozione. Andiamo sempre alle gare insieme, quindi ci godiamo sempre dei bei giorni di prova in famiglia.

Quando avevo 10 anni ho corso la mia prima gara a Sigüenza, nel luogo in cui vivo, ed è stato allora che ho capito davvero che il trial è lo sport più bello, completo, spettacolare che me lo ha fatto divertire di più.

Quello stesso giorno ho detto a mio padre che volevo continuare a correre e ad allenarmi in modo da poter diventare un pilota d’élite.

Da lì ho iniziato  per correre a livello regionale in Castilla-La Mancha, i miei primi anni in cui stavo migliorando la mia guida tra i tapis roulant e mi stavo allenando come cavaliere con i consigli di mio padre per poi fare il salto al campionato nazionale, in cui corro da due anni e che continuerò a correre cercando di progredire e maturare come pilota di trial.

 

PROFILO PILOTA

Data di nascita: 29/05/1996

Luogo: Sigüenza (Guadalajara)

La tua prima bici: l’invenzione di mio padre basata su una vecchia bici

Hobby: trial, futsal, sci, biketrial

Pilota più ammirato: Adam Raga

Videogioco preferito: Moto GP 2010

La tua moto: Gas Gas txt pro 125 2010

Cosa ti piace di più di Trial: L’atmosfera nel paddock

Cosa ti piace di meno di Trial: Mi piace tutto di Trial

Un sogno: essere un campione del mondo di trial, naturalmente

 

INTERVISTA

TRIALWORLD: Quali sono i tuoi piani per la stagione 2011?


ALEX DEL OLMO:
In linea di principio si tratta di correre il campionato spagnolo cadetti, in cui cercheremo di competere per il titolo, abbiamo anche preso in considerazione l’idea di correre la Coppa Europa Giovani, che è di tre gare in Europa. Anche se non è ancora molto chiaro poiché il dispiegamento economico è elevato e stiamo aspettando di ottenere uno sponsor che ci aiuti un po’. Correrò il campionato regionale di Castilla-La Mancha nella sua interezza e anche le singole gare di altri campionati regionali. La verità è che sarà un buon anno di competizione, abbastanza completo.

TW: Come ti organizzi per conciliare formazione e studi?

AO: La verità è che lo concilio abbastanza bene. Gli studi vengono prima di tutto perché sono la base del mio lavoro futuro e mio padre mi ha sempre inculcato che gli studi vengono prima di tutto, perché secondo il processo, la cosa più probabile è che non puoi guadagnarti da vivere. Così, quando ho finito di studiare tutto, mi alleno.

Durante la settimana di solito non mi alleno perché mio padre e mio fratello lavorano fino a tardi e non ho nessuno che mi accompagni. Se c’è una gara nei giorni feriali, mio fratello sgattaiola fuori un po’ prima del lavoro all’ora di pranzo, ci alleniamo per un’ora e mezza. Durante la settimana mi alleno a futsal mentre gioco nella squadra della mia città natale nel campionato regionale dei cadetti.

TW: Com’è il tuo allenamento abituale durante una normale settimana di lezione?

AO: Non è necessario come i professionisti, ma la verità è che faccio molto sport durante la settimana, allenandomi futsal per tre giorni.

TW: Dov’è secondo te la differenza tra un ragazzo normale che inizia a fare prove per divertimento e qualcuno che vuole dedicarsi professionalmente a questo progetto?

AO: Nella costanza, chi lo considera un hobby si allena di tanto in tanto. Ma se c’è una cosa delle prove, è che devi essere molto costante e per passare al livello successivo devi allenarti molto; Almeno un’ora al giorno.

TW: Cosa ti piace di più delle corse?

AO: L’atmosfera di tutto il weekend, visto che si è diversi giorni a condividere il paddock con persone che hanno gli stessi tifosi. Applicare anche tutto ciò su cui si è lavorato prima della gara, per sentirsi realizzati.

TW: Ti piacerebbe dedicarti professionalmente al trial o pensi che sia un buon trampolino di lancio per fare altre specialità off-road?

AO: Mi piacerebbe dedicarmi professionalmente alla sperimentazione, ma sono realista, è una cosa complicata, per i mezzi e per l’alto livello che c’è, ma ci proverò con tutta la mia voglia. Se non l’avesse fatto, sarebbe stata un’opzione da considerare; Ho già provato l’enduro indoor ed è stata un’esperienza fantastica. Trial è un ottimo trampolino di lancio per qualsiasi tipo di moto grazie alla sua completezza.

TW: Cosa ne pensi delle nuove regole? Pensi che favorisca l’arrivo di giovani promesse?

AO: Il regolamento è un arretrato. Il trial è uno sport in cui bisogna migliorarsi costantemente. Il mio concetto di trial non è uno sport di strategie e anche questo sport è uno sport di equilibrio, ma ogni giorno assomiglia di più all’enduro visto che le gare ti costringono ad andare a tutta velocità.

Per i giovani non va affatto bene perché nelle gare del Campionato Spagnolo Trial non si migliora, l’unica cosa che si fa è stare attenti agli altri per non rischiare e ottenere più punti. E’ questo il processo?

TW: Hai bisogno di molti media per distinguerti nel trial o conta di più la bravura del pilota e la sua costanza in allenamento?

AO: La costanza  nell’allenamento è molto importante, ma i media hanno molta influenza. Senza mezzi non ci si può permettere i prezzi elevati delle licenze, delle moto, dei viaggi alle gare.

TW: Dove ti piacerebbe andare nel mondo del trial?

AO: Mi piacerebbe essere un pilota di riferimento nel trial spagnolo tra 10 anni

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