La magia dei 2 giorni del Maeztu Classic Trial

Aree molto buone!
Non l’ho dimenticato, no. Mancano pochi giorni all’ottava edizione di questa prova classica ed è arrivato il momento di commentare tutto su questa meravigliosa gara. Non per i suoi luoghi e le sue zone, ma per la cordialità della sua gente e delle sue tradizioni.
“Signore e signori”, vi lascio con questa voce “nella prima” della 2 Giorni di MAEZTU Classic Trial.
È l’unico processo a cui ho partecipato a tutte le sue edizioni (7 volte). L’ho visto crescere e migliorare edizione dopo edizione, hanno cambiato la data della celebrazione, ma sempre in modo che i trialisti, ogni volta che ci avviciniamo ad Alava, possano godersi la migliore edizione del processo Maeztu.
Quelle prime edizioni che si tenevano in autunno con pioggia, freddo e un vento sgradevole sono lontane, ma ora, quando le ricordo, non riesco a smettere di pensare che sono state le migliori, anche le più dure. Il processo di Maeztu, come altri già citati, è diventato uno dei classici di due giorni che mi piacciono di più all’interno della penisola e, soprattutto, uno dei miei preferiti perché non è solo il classico trial, che è anche molto di più: sono momenti di famiglia, amici, risate, buon cibo e bevande, Insomma, per divertirsi e ricordarlo sempre.


Come dicevo, ho partecipato a tutte le edizioni. Il motoclub +Gas ha saputo creare un trial di riferimento nazionale. Centinaia di amici, odissee e aneddoti, ognuno più vario, ma mi atterrò a questi:
novembre 8, 2009
Prima edizione. Faceva parte dell’ultimo turno della Coppa di Spagna 2009.
Nostra figlia Marta e Asier avevano iniziato la loro relazione sentimentale poco più di un anno fa e la visita al mio primo processo nei Paesi Baschi è stata in questa occasione. Orbiso, il villaggio di Asier (Puy e Serafín) si trova a soli 10 minuti da Maeztu, quindi siamo stati molto gentilmente invitati a casa loro, per conoscere e deliziarci di cosa significhi mangiare una buona bistecca.
Per l’occasione ho scelto la Bultaco Sherpa 199B, e ho terminato la prova per un pelo, con rottura del motore compresa. Pioveva così tanto che l’acqua entrava dappertutto, il motore nuovo di zecca dello Sherpa non riusciva a sopportarlo.
Mi soffermerò un po’ di più sul processo.
Maeztu non doveva essere l’ultimo turno della Coppa di Spagna, ma l’annullamento di Alcañiz ha fatto sì che gli amici del nord si riunissero per avere di nuovo una prova nella loro zona dopo molti anni, anche se la data scelta per la celebrazione della prova (arrivo del rimbalzo), prevedeva già che non saremmo stati in grado di andare in maniche corte.
trialclasicas_maeztu_2
Le previsioni erano le peggiori che ci si potesse aspettare, vento, pioggia e freddo, dai… che stava arrivando un processo dell'”autentico”. 12 aree in un bellissimo percorso di circa 10 km.
12 aree che sono state ridotte a 9 nel secondo turno, a causa del buon senso dell’organizzazione di annullarle, visto che i controlli stavano per subire l’ipotermia. Ad alcuni questa decisione non è piaciuta, ma dobbiamo ricordare che l’integrità dei piloti è importante, ma quella dei controlli è sacra. Le ultime tre zone erano ai quattro venti e né gli ombrelli, né i vestiti caldi, né i vestiti da acqua, hanno fatto scaldare i poveri giudici di zona in qualsiasi momento.
Come pilota non hai mai avuto caldo, dato che la temperatura prevalente al mattino non superava i 5-6 gradi, ma la sensazione era molto fredda perché non smetteva di piovere e vento.
17 ottobre 2010
Seconda edizione. Ha anche fatto parte di una delle gare della Coppa di Spagna 2010. Per questa occasione ho scelto la Honda TLR 250.
Prima di tutto, congratulazioni alla mia famiglia basca, buffff! Un pezzo di gente, di brava gente.
Sanno che non lascerei mai la loro casa (che sento già mia) a causa di come ci trattano bene ogni volta che ci restiamo lì. Ancora una volta quel weekend è stato registrato sul mio “hard disk di prova” come quelli difficili da dimenticare e soprattutto da digerire, ahahahah….
Per quanto riguarda il processo.
Lo sapevo, sapevo che così tanto cibo, costate, finferli, peperoni, ecc. mi avrebbero messo a dura prova. Alcune zone mi hanno attraversato, mi sono graffiato più che mai e gli “uccelli” sono entrati uno dopo l’altro. Forse ero troppo fiducioso quando ho commentato con un membro dell’organizzazione che il processo era stato troppo alto (in verde), ma sono stato io a convincermi che stavo invecchiando a un ritmo forzato.

Mi sono ritirato, non l’avevo fatto in nessun trial visto che gareggio assiduamente nelle classiche e fatto sta che il trial ha molta tecnica, ma anche di “cocco” e io ce l’avevo… Non sappiamo nemmeno dove. In ogni caso, è ciò che è più divertente essere tra amici/famiglia/moto/trial, lasciando in secondo piano il tema della competizione.
ottobre 2, 2011
Terza edizione, che è stata la quinta e penultima manifestazione a punteggio per la Spanish Classic Trial Cup. Per l’occasione, la moto scelta è stata la Bultaco Sherpa Kit Champion.
Questa edizione è stata segnata dallo stato di salute dei miei suoceri. Questo significherebbe che Mercè non potrebbe recarsi a Maeztu e dovrebbe farlo solo con nostra figlia Marta. Era responsabile e incaricata di scattare le foto che sua madre non sarebbe stata in grado di scattare.
Quest’anno avevo deciso di fare tutta la Coppa di Spagna nella categoria Pre-72. Il risultato di questa prova condizionerebbe la classifica generale. La pressione di questo, insieme al fatto che capisco sempre meno i viaggi senza Mercè, ha messo a dura prova la mia condizione e tutto il resto e penso di non averlo fatto male, c’è stato chi l’ha fatto meglio.
La Coppa di Spagna Pre-72 si sarebbe decisa nell’ultima gara a Pobladura de las Regueras e quattro corridori erano a portata di mano, ma lo sconforto si impadronì di me, rinunciando allo spostamento e rimbalzando per non vincere la Coppa di Spagna delle Classiche 2011 in cui alla fine arrivai terzo.
settembre 16, 2012
Punteggio della quarta edizione per la Coppa di Spagna Trial Classics. In questa occasione ho partecipato con il Bultaco Sherpa Kit Champion.
Purtroppo, non ero sicuro della mia presenza a Maeztu. La morte della madre di Mercè 5 giorni prima, tutto e quello che era previsto, ha lasciato la famiglia un po’ “commossa”, ma abbiamo deciso che era meglio cambiare “arie”, visto che a lei non sarebbe piaciuto, per niente, che modificassimo i piani per colpa sua.
Decisi con insolita rapidità in me, eravamo accompagnati da mio nipote Daniel. Proprio in quel momento iniziò a praticare le prove e, dopo questa, sarebbe stato il primo con suo zio. Mi ha reso particolarmente emozionato.
Ancora una volta, ci siamo sentiti i benvenuti a casa di Asier. Un’altra volta ho dovuto togliermi un pigiama perché mi è rimasto subito dopo le “abbuffate” di bistecche e altre prelibatezze della zona, visto che non mi stancherò di ripetere che abbiamo un paese in cui si mangia il cibo più buono del mondo.
Volevo ringraziare mio nipote Dani per il ruolo di “backpacker”. Sapeva capire in ogni momento quando aveva bisogno di ristoro e sicuramente è stata il “talismano” di questo primo e ambito podio nella prova di Maeztu, ma chi non posso dimenticare è mia suocera “la Bibi”.
Sono sicuro che in più di un’occasione ha fatto in modo che non mi perdessi quel piede stupido, che la mia moto non si fermasse in quel passaggio complicato e sicuramente è stato responsabile del fatto che non mi sono dovuto ritirare, anche con il tendicatena rotto per tutto il secondo giro. Sapeva che ero particolarmente entusiasta di conquistare uno dei bellissimi trofei della +Gas (non l’avevo ottenuto nelle tre edizioni precedenti) e ha messo tutti i mezzi per realizzarlo, in grande stile, essendo la prima classificata, non solo nella mia categoria (Pre’72), ma in tutto il livello giallo.
14-15 settembre 2013
Quinta edizione, prima in formato 2 giorni e valida per il Trofeo Team Sotobike. Sono andato con il Bultaco Sherpa Kit Champion. Quest’anno mio genero Asier ha debuttato come pilota classico, partecipando ai massimi livelli con una Fantic 300. Mio nipote Daniel si sarebbe occupato dell’assistenza, questa volta con la Beta Factory “presa in prestito” da Asier.
Tutto è iniziato venerdì con una visita a Laguardia, dove ci aspettava una visita guidata di una cantina, per concludere con un pasto a base di prodotti tipici della Rioja Alavesa. Quest’anno sarei riuscito a “trascinare” gran parte del motoclub, ma se c’era una cosa di cui ero felice era il ricongiungimento con uno dei miei migliori amici.
Dopo sei anni di sofferenze, sofferenze, pianti e maledizioni di Dio, abbiamo potuto finalmente contare sulla presenza di Maria Dolors. Sapeva di non essere al meglio, ma allora? Era lì, tra noi e me (noi) era l’unica cosa che contava per me.
Venerdì pomeriggio è accaduto un aneddoto divertente. Il grande fotografo Pep Segalés mi ha chiesto il casco per andare a ispezionare le zone. Me l’ha restituita più che sudata, gocciolante d’acqua. L’ho rimproverato, hahaha. Sempre venerdì pomeriggio sono state fatte le opportune verifiche + abbracci + risate + Gas.
+Gas: un club motociclistico giovane, dal 2007, ma con un’ottima traiettoria e cinque edizioni (questa di due giorni) del Classic Trial di Maeztu. Sempre quell’anno con la presenza di Amós Bilbao, Jordi Tarrés e domenica, anche, Jaime Busto con un Merlin.
20 aree molto ben distribuite su un percorso di circa 22 km che ha deliziato i quasi 90 corridori. Facciamo parte del team “176 Years Old” con Josep Soldevila, José Mª Martínez ed io. Un nome di squadra irripetibile, come indiscutibile è stata la vittoria.
Un altro weekend da incorniciare nel baule dei ricordi, dei bei ricordi, che Mercè si è occupata di immortalare con più di 2.500 immagini.
28-29 giugno 2014
Sesta edizione, seconda nel formato di 2 giorni. Quest’anno la data è stata nuovamente anticipata, essendo la fine di giugno. In questa occasione ho partecipato con la Honda TLR 250.
Mio nipote Daniel era al suo debutto come pilota d’epoca, partecipando con una Fantic 300. Per la prima volta si unirono a noi anche Margarita, mia sorella e la madre di Daniel. Sarebbe la prima volta che Asier corre questo processo come “basco-catalano” da quando si è stabilito a Barcellona più di nove mesi fa.
Jordi Tarrés e Manel Soler sono i benvenuti ad essere presenti.
Vorrei sottolineare il dettaglio che il +Gas mi ha dato. Un comodo gilet blu proprio come quelli indossati da tutti gli organizzatori. Lo indosserò con orgoglio.
Vorrei commentare quanto si sono divertite le donne durante la visita che hanno fatto a Vitoria e la magnifica guida che era la moglie di Javi Aldecoa. Non ho intenzione di commentare molto sul processo poiché il video mostra ancora una volta che un’immagine è meglio di mille parole.

25-26 aprile 2015
Settima edizione, terza nel formato 2 giorni e valida per il Trofeo Sotobike, ora individuale. Quest’anno la data è stata nuovamente anticipata, scegliendo la fine di aprile. Ho guidato la Honda TLR 250.
Sapevo che non sarebbe stato un weekend normale. C’erano abbastanza motivi per assaggiarlo di nuovo e per non dimenticarlo nella vita, quindi facciamo un passo alla volta.
La presenza di mia sorella Margarita e di mio nipote Daniel nel suo secondo classico Maeztu, la sempre piacevole compagnia di mia moglie Mercè e di mia figlia Marta, la seconda edizione di mio genero Asier, ormai più da catatano che da basco, ahahah…, e l’incontro con la nostra famiglia “suocerina”: Serafín, Puy, Toño e nonna Concha, Era previsto che, almeno sul fronte familiare, sarebbero stati due giorni molto gratificanti.
Ma voglio avere un ricordo speciale per nonna Concha, la madre di Puy e la nonna di Asier, che ci ha lasciato il 31 agosto di quello stesso anno. Ricorderò sempre il suo sorriso magico, il suo sguardo, i suoi silenzi volontari, il calore della sua compagnia e, naturalmente, il suo affascinante trattamento personale. Riposa in pace nonna!
Sulla strada per Maeztu, con parte del “pandi” abbiamo avuto l’opportunità di mangiare le prime bistecche, più precisamente a Lodosa. Ancora una volta ho dovuto controllare e scendere le “fottute” scale del fronte sulle tre motociclette, Asier, Dani (questa volta con lo Sherpa 199B) e la mia, visto che sono arrivate più tardi a Maeztu, dopo i loro corrispondenti giorni di lavoro.
Il welcome pack (come sempre) è stato spettacolare e si apprezza il fatto che ci siano sempre più iscritti. Coloro che non sono ancora stati alla prova dei classici Maeztu non sanno cosa si stanno perdendo.
Sabato, primo giorno di prova, sotto un cielo tra nuvole e schiarite, uno ad uno, stavamo salendo le scale del frontone per arrivare alla rampa di partenza dove, dopo un “aurresku” (ballo tipico del paese), siamo usciti verso le 20 zone ottimamente segnalate.
Il processo non è stato lungo, e nemmeno pesante, in quanto ha attraversato un’interzona e alcuni luoghi degni di ammirazione. Sarei a corto di aggettivi, quindi ne dirò solo uno e in maiuscolo: FANTASTICO!
Sabato: rifornimento e vettovagliamento. Dato che non c’erano code nelle aree, l’atmosfera era molto rilassata, CI SIAMO TROVATI BENISSIMO! Abbiamo avuto tutto il tempo del mondo per “assaporare” i commenti delle zone nel ristorante Los Roturos, dato che era anche una buona idea prendere l’ora della gara alla fine dell’ultimo tratto.
Nel frattempo, le donne erano state a Laguardia e Logroño per fare una magnifica visita culturale alla città vecchia, ma ciò di cui si sono portate via un piacevole ricordo è la “stufa” dei pinchos e dei gelati che si mettevano in corpo in Calle del Laurel, “PAEXPLOTAR!”
A metà pomeriggio e all’IZKI, il +GAS ci ha deliziato di nuovo con una succulenta “pica pica”. Siamo stati anche trattati per una mostra di “harrijasotzea” o sollevatori di pietre.
Domenica era nuvoloso, ma alla fine ha piovuto. Asier ha preferito non uscire perché sabato ha battuto il piede e, zoppicando, sono arrivate tutte le sue paure, perché appena una settimana dopo stava per correre nella 6 giorni di Scozia, la famosa scozzese.
Per questo secondo giorno, abbiamo anche realizzato 20 zone. Tornati a Sabando abbiamo ripetuto il rifornimento e il rifornimento.
Infine, non ci restava che caricare le bici, distribuire i premi, goderci di nuovo una “pica pica” offerta dall’organizzazione, salutarci e abbracciarci fino al prossimo anno, visto che questa prova… FARÀ SEMPRE PARTE DELLA MIA AGENDA!
Non so cosa ci sia in questo processo che mi ha catturato, non mi sono perso nessuna edizione. In realtà, lo so, sono tutte queste persone dei Paesi Baschi che mi hanno “intrappolato”. Non importa se il loro cognome è Clemente o Goicoetxea, per me sono tutti baschi, hahaha… ma soprattutto sono BRAVE PERSONE!
E’ vero che al termine di una prova così ardua e piena di difficoltà, è inevitabile che siate assaliti da un egocentrismo umanissimo che vi porta a concentrare gran parte del merito sul contributo che hanno dato i processisti (iscritti). Tuttavia, se facciamo un’analisi obiettiva, ci mostra immediatamente che l’entità di questo contributo sarebbe stata impossibile senza la partecipazione di persone che hanno facilitato la conclusione positiva di questo processo.
Per tutti questi motivi, è un vero piacere per me utilizzare questo spazio per essere equo e coerente con queste persone, esprimendo loro la mia gratitudine, ma soprattutto per commentare a José Luis, Fernando, i due Jesús, Gaizka, giudici di zona, organizzazione in generale del +Gas, che bisogna essere francamente orgogliosi perché, quando le cose sono fatte bene, Certo, sono stati fatti bene. Il “capitale” sociale e umano che si respira in questa organizzazione è degno di ammirazione. Il clima e la cultura organizzativa è così positivo e salutare che si riflette nelle aree, ma soprattutto nel trattamento (almeno così mi sembra), e anche, con il sostanziale complemento di poter godere di zone e interzone nell’incomparabile cornice delle montagne di Alava.
Come avrete visto, questo evento significa molto di più di 2 giorni di prova classica. Meztu è stato, è e sarà molto speciale per me e se dovessi consigliare una prova al di fuori della Catalogna, sarà senza dubbio in cima alla lista.
Se non ci siete mai stati, il 16 e 17 aprile avete un’altra possibilità, non ve ne pentirete.
David ha fornito i mezzi per canalizzare qualsiasi commento, ma se vuoi renderlo più personalizzato, mi troverai sempre a bonaigua@bonaigua-trial.com
Un sacco di zeri!
Victor Martin
“Bonaiguá”
 
 
 
 
 

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