Recensione TRRS One Raga Racing 300cc 2020

Ci mettiamo al volante della nuova
TRRS One Raga Racing 2020
a pochi giorni dalla sua presentazione ufficiale al Salone dell’Auto di Milano.

Il modello “Raga Racing” è la pietra miliare di TRS Motorcycles; il suo modello più venduto e rappresentativo. Va ricordato che al di sotto della gamma è cresciuta con la “One R

“, che avvicina le sue prestazioni alla “RR” e si allontana dalla “One basic”, la cui accoglienza sul mercato è stata molto più discreta. E sopra la “RR” abbiamo la “Gold Series”, che viene presentata intorno al mese di maggio e alza il livello dell’unità in questione, soprattutto a livello di componenti (ammortizzatore Reiger a tre vie, scatola filtro a carbone…).

ROSSO PASSIONE

Per tutti questi motivi, la “RR” è l’equilibrio perfetto all’interno della gamma. Nel 2020 spicca il nuovo colore rosso della sua cornice, che guadagna ancora di più dal vivo rispetto alle foto in studio. Ha un tocco fluorescente che è ben completato da adesivi neri e protezioni del telaio in plastica che eredita sia dalla Gold che dalla One R.
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Ora questo TRRS è più sfacciato, più esteticamente racing. Non c’è più la sobrietà del modello iniziale del 2016. Ora vediamo colore, reggisella anodizzati, tubi di raffreddamento in silicone rosso, un manubrio Neken con più grafiche e dettagli curati che forniscono un plus di esclusività.
Tuttavia, la nuova RR non si è limitata a vestire all’esterno. Dal punto di vista meccanico, la frizione è stata migliorata notevolmente, con nuovi materiali e tolleranze interne. Anche il cambio è stato rivisto e sia il desmodronico che la stella del selettore sono ora in alluminio. E infine, nuove impostazioni sul suo CDI per migliorare la risposta meccanica in tutta la gamma di regimi.
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AI COMANDI DI RR 2020

Noi di Trialworld conosciamo molto bene tutti i modelli TRS nelle loro diverse cilindrate. Ricordiamo perfettamente come la prima One 300cc 2016 fosse brusca nell’erogazione di potenza fin dai bassi regimi, così abbiamo iniziato a testare con maggiore priorità le cilindrate di 250 e 280, che danno cifre simili di potenza finale, ma offrono un regime più basso più elastico e docile che favorisce una guida intuitiva, oltre che meno impegnativa fisicamente.
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Quando siamo entrati in questa nuova TRRS One RR 300 2020, la sorpresa è stata enorme in campo meccanico. Ha tutti gli ingredienti in modo da non essere mai a corto di motore, ma il motore ha guadagnato in fluidità nella gamma di bassi regimi. Hai molta potenza nella mano dell’acceleratore, ma non la eroga così bruscamente come le prime edizioni, quindi questa è una moto più adatta a tutti i tipi di pubblico.
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I continui miglioramenti della frizione, insieme al lavoro della sua elettronica e alle evoluzioni del motore “Engine Revolution” (montato per la prima volta sulla One RR 2018), hanno dato un risultato meccanico più che eccezionale.

IL SEGRETO

Forse nessuna delle “prove a 2 tempi” sul mercato manca di motore e leggerezza. In termini di prestazioni, sono tutti molto simili, anche se con le loro particolarità. Il segreto è il risultato della fusione della meccanica con la loro parte del telaio.
Il TRRS ha un telaio in alluminio con geometrie molto equilibrate per tutta la sua gamma. Diciamo sempre che il suo portamento ci ricorda quello di una Cota 4RT. Ha una fantastica distribuzione del peso, qualcosa che si traduce in equilibrio e facile equilibrio quando sei ai comandi. Nonostante la sua leggerezza (65 chili), si sente che l’avantreno è stabile, cosa che viene aiutata dall’interessante decisione di optare per una forcella Tech in acciaio anziché in alluminio, che è più una questione di prestazioni che di riduzione dei costi.
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Al posteriore abbiamo il noto ammortizzatore a due vie Reiger che è una meraviglia e lavora in perfetta omogeneità con l’avantreno. A Braktec è affidata nuovamente la frenata. All’anteriore, con la nuova pinza monoblocco che già aveva la RR 2019, e al posteriore che incorpora una nuova pompa con serbatoio incorporato nello stesso pezzo.

LE FINITURE

A livello di piazzamenti, anche un buon livello, ma con punti che potrebbero essere migliorati. Ci piace che la bici abbia adesivi praticamente in ogni possibile punto di contatto in caso di caduta, il che significherà un migliore invecchiamento a lungo termine. Buoni i dettagli anodizzati sul ponte forcella, sui reggisella e sul tendicatena. La scatola del filtro è più ottimizzata e presenta un nuovo deflettore che aiuta a mantenere il filtro più pulito.
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Sul lato negativo, ci manca che il disco posteriore è quello omologato dalla FIM (completamente chiuso), poiché sempre più competizioni lo richiedono per la sicurezza. D’altra parte, il silenziatore ha ancora solo tre punti di appoggio tra la ciotola in plastica e la sezione in alluminio, cosa che rende comunque più facile la rottura delle piastre in caso di caduta. La soluzione “fatta in casa” è quella di posizionare sopra un trapano per tenere anche il silenziatore da questo punto.

CONCLUSIONI

Si tratta di un marchio che in soli quattro anni ha dimostrato un’altissima evoluzione in termini di prestazioni dinamiche, tecniche e affidabili. TRS, come Vertigo, è un marchio che si dedica esclusivamente alle prove, e si vede. Altri marchi, con cataloghi enduro che condividono la catena di montaggio, dedicano meno risorse a una specialità che, logicamente, genera meno vendite e il suo mercato è più piccolo.
A nostro avviso, questa è una delle bici più equilibrate sul mercato a tutti i livelli di guida. Va ricordato che questa RR è prodotta in 125, 250, 280 e 200cc, con un prezzo di circa 7.300 euro.
Ricambi e accessori per TRRS Trial
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