Laia, tutto coraggio e passione

Laia Sanz ha realizzato un altro dei suoi grandi sogni:
finire e vincere la Dakar nella categoria femminile
. Come avete visto in questa Dakar, 
La voglia di eccellere e la voglia di conquistare nuove sfide è una qualità che la pilota porta nel sangue. Le Dieci volte Campionessa

del Mondo di Trial, riferimento indiscusso per tutte le donne che praticano lo sport del motociclismo, ha intrapreso la il progetto più difficile e ambizioso della sua breve vita: la Dakar. Sotto l’egida della squadra del team Arcarons RST KH7 e del grande maestro Jordi Arcarons come scudiero, Laia sta lavorando duramente per realizzare il grande sogno di finire come leader femminile nella sua prima edizione della Dakar, in sella a una Honda CRF 450 raid bike.

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Testo: Trialworld   Foto: sito web di Mediagé / Laia Sanz Fonte: Dakar / Laia Sanz  

  

Tappa 13  (sabato 15 gennaio): debutto imbattibile di Laia Sanz alla Dakar, che ottiene la vittoria assoluta nella categoria femminile e occupa la 39esima posizione nella classifica generale.

Eravamo in molti ad essere fiduciosi che Laia potesse giocare un ruolo importante nella Dakar, nonostante la sua inesperienza in questi compiti e la sua recente dedizione condivisa all’Enduro. Tuttavia, conosciamo la capacità di sacrificio, la spinta e la perseveranza che Laia impone in tutte le sfide che le sono state presentate nel corso della sua carriera sportiva.


Ha eseguito la sua prima Dakar in modo impeccabile
, non senza cadute e battute d’arresto, sempre ben accompagnata dal suo manager e scudiero, Jordi Arcarons, oltre che dal suo meccanico e massaggiatore, che sono anche veri eroi di questa grande impresa.

Laia ha affrontato l’ultima tappa della Dakar, diretta a Buenos Aires, ottimista, ma consapevole che scalare quei 190 km di speciale era una procedura necessaria e fondamentale per portare a termine con successo tutto il suo lavoro. Alla fine tutto è andato come volevamo e Laia è riuscita, oltre a battere la sua grande rivale, la svedese Annie Seel, ad entrare nella “top 40” della classifica generale. Non potrebbe essere migliore. Complimenti Laia! 

Momenti salienti della Dakar di Laia Sanz:

Fase 3: Laia ha commesso un errore di navigazione che le ha fatto perdere più di mezz’ora dalla sua principale rivale, entrando al traguardo in 77esima posizione e costringendo il pilota Honda a partire il giorno successivo molto indietro, lottando con piloti più lenti di lei e soffrendo molto per poterli superare a causa della grande polvere.

Fase 6: Su un percorso selezionato e dopo aver commesso un altro errore di navigazione che la costringe a percorrere più chilometri del previsto, Laia rimane senza carburante a 60 km dal traguardo, dovendo chiedere aiuto al resto dei corridori per completare a malapena la tappa. Qui concede ancora qualche minuto prezioso a Seel.

Fase 10 e oltre: Con la leadership saldamente consolidata e nelle sue mani, Laia affronta l’ingresso in Argentina con un entusiasmo diverso, che senza dubbio ha spinto il pilota Honda a superare, non senza soffrire, la parte più dura della Dakar. Qui subì una caduta molto violenta che, fortunatamente, non ebbe gravi conseguenze fisiche per Laia. Da questo momento in poi, la sofferenza è stata accresciuta dai grandi contrasti di altitudine, che hanno causato improvvisi sbalzi di temperatura fino a 50 gradi a intervalli di solo mezz’ora. In altre occasioni ha trovato tratti di collegamento, che a priori sono un buon riscaldamento per la speciale, molto complicati,  arrivando molto stanca nella parte chiave della via.

Secondo Laia: “È stato incredibile. Non riesco a crederci. Per me è un sogno che si avvera, e lo è ancora di più con il grande team che ha reso possibile tutto questo: Jordi, Moi, Angels e Paco, che hanno lavorato duramente per rendere questa giornata una realtà. Abbiamo sofferto molto, soprattutto nella seconda settimana, ma in bilancio ci sono stati molti più momenti positivi che negativi”.

Secondo Arcarons: “Le previsioni più ottimistiche che potevamo immaginare si sono avverate, anzi migliorando. È un lavoro di perseveranza che dura tutto l’anno, e anche qui per tutto il team. Laia è stata magnifica, l’ho ringraziata per avermi reso felice e le ho fatto le mie più sincere congratulazioni. Ha doti di guida innate. E’ stata una Dakar durissima, forse la più forte che sia mai stata fatta in Argentina e Cile, ma ci siamo posti degli obiettivi quotidiani ed è stato tutto più facile. Questi risultati sono un successo per tutta la squadra”.

 

    

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