La spagnola Berta Abellán, seconda classificata nel campionato del mondo di trial nel 2024, è in un momento chiave della sua carriera. Avendo già ottenuto il titolo di vicecampione del mondo e con diverse vittorie nel suo record, è tempo di lottare per il titolo mondiale, con l’evento aggiunto del ritiro di Emma Bristow, che fino ad ora aveva vinto dieci titoli di fila.
In occasione della sua visita a Madrid per ritirare il trofeo del secondo classificato nel COE, la pilota di Scorpa è venuta a trovarci al Trialworld e abbiamo parlato delle sue preoccupazioni, sfide, preoccupazioni e sogni per questa nuova stagione che è già iniziata.
Un riconoscimento meritato
Berta Abellán ha iniziato l’intervista con un sorriso, celebrando il suo recente riconoscimento nel Comitato Olimpico Spagnolo. “È stata una giornata molto speciale, circondata da campioni e con un’atmosfera incredibile”, ha detto emozionata. Questo evento non è solo motivo di orgoglio, ma ha anche riaffermato la sua posizione di punto di riferimento per il trial femminile.
La sfida di essere un pilota professionista
Il trial è una disciplina che richiede la massima preparazione fisica e mentale. Abellán ha parlato dell’importanza della disciplina e dell’impegno nei confronti dei suoi sponsor. “Non si tratta solo di salire sulla moto e competere. C’è il lavoro quotidiano, una routine di allenamento fisico e mentale e un rapporto molto stretto con gli sponsor. Senza di loro, niente di tutto questo sarebbe possibile”, ha detto.
L’invisibilità del processo alle donne
Uno dei temi più delicati è stata la mancanza di visibilità del processo alle donne nei media. “È frustrante vedere che si parla solo di calcio. Ci sono molti sport interessanti, ma sembra che non esistano per la stampa”, ha lamentato. Nonostante i suoi sforzi sui social network e le interviste, sente che il riconoscimento del processo è ancora scarso. Questo è qualcosa di cui sia i driver che i brand sono più che consapevoli, ma in qualche modo si aggrava quando si parla di donne e delle loro opportunità, quindi è un ulteriore punto di lotta per ottenere visibilità, riconoscimento e supporto da parte di brand esterni al settore in formato sponsorship.
La difficile strada per guadagnarsi da vivere con il processo
Forse una delle rivelazioni più scioccanti dell’intervista è stata quando Berta ha dettagliato la realtà economica del processo alle donne. “Nel Campionato del Mondo di Trial, solo una ragazza può vivere esclusivamente di questo. Io, con tutte le mie spese, guadagno circa 500 euro netti al mese”, ha confessato. Rispetto ai loro corridori uomini, comprendendo l’equivalenza dei risultati (secondi classificati al mondo) ed estrapolando la situazione oltre il processo, le differenze salariali sono abissali.
A titolo di esempio, al di fuori del campo di prova, ha citato un caso nel salto con gli sci in cui un uomo ha ricevuto 3.200 euro per aver vinto una competizione, mentre alla campionessa femminile è stata data solo una borsa da toilette.
Adattamento e miglioramenti alla tua moto
Dal punto di vista tecnico, Abellán ha rivelato che la chiave della sua prestazione è nella grinfia del suo Scorpa. Mentre nel resto degli aspetti lavora con una base motociclistica completamente standard, adattandola, ovviamente, al suo gusto e al suo stile, definisce quando la moto va “bene o male” a come si comporta la frizione.
A seconda che la competizione sia indoor o outdoor, regola la reattività del sistema per adattarsi meglio alle esigenze del terreno.
Le abbiamo anche chiesto delle sue regolazioni a livello di iniezione, che oggi è uno degli argomenti di conversazione sul mercato: carburatore o iniezione. E quel dibattito, esteso alla complessità (o meno) dei sistemi di iniezione elettronica. Anche Berta si è bagnata con questo.
Obiettivi per il 2024: il sogno della Coppa del Mondo
Quest’anno, Berta Abellán è la grande favorita per il titolo mondiale, soprattutto dopo il ritiro della sua principale rivale, Emma Bristow. Tuttavia, non è fiduciosa: “Ci sono molte ragazze giovani che stanno arrivando forti. Non sarà facile e voglio continuare a prepararmi al massimo”.
Una lezione di tenacia e passione
L’intervista si è conclusa con un messaggio ispiratore di Berta: “Noi stessi dobbiamo dare visibilità al nostro sport. Non possiamo aspettarci che gli altri lo facciano per noi. È un lavoro di squadra”.
Con una mentalità incrollabile, una preparazione impeccabile e uno spirito combattivo, Berta Abellán non cerca solo di vincere il Campionato del Mondo di Trial, ma anche di cambiare la realtà dello sport femminile. Indubbiamente, la sua storia è quella di una campionessa dentro e fuori dal campo.