I segreti del processo ai bambini (II)

Apprendimento 15
Il trial non dovrebbe essere l’unico sport che pratichi

Collegandoci alla
prima parte del rapporto sui segreti delle prove sui bambini
, dove abbiamo appreso importanti nozioni sulla motivazione e la qualità dell’apprendimento che un bambino dovrebbe avere, ci concentreremo ora su come dovremmo affrontare la sua fase di crescita.

In Trialworld abbiamo lanciato l’unica Trial School nell’area centrale specializzata interamente nel Trial, focalizzata sul lavoro di tutte le nozioni che sviluppiamo nei nostri report. Di Non ha senso pianificare l’allenamento Trial verso un piano di allenamento sporadico con grandi stelle, Questo non garantisce continuità, né un piano di allenamento personalizzato, tanto meno che i gruppi siano piccoli. Non scommettiamo nemmeno su iInculcare la formazione o le abitudini di altre specialità fuoristrada, poiché le esigenze sono completamente diverse. Il trial è sempre stato uno sport semplice, e lo rimarrà sempre. Per questo motivo, i pilastri del miglioramento si basano sulla regolarità, sulla motivazione e sul saper lucidare le centinaia di piccole sfumature su cui dobbiamo lavorare durante la loro progressione.

Il grado di sviluppo locomotorio determina ciò che il bambino può imparare. È così chiaro. Se una moto esce dalla linea di produzione prima che le ruote o il cilindro siano assemblati, avremo un risultato nullo, e lo stesso si può dire di un bambino di 6 o 8 anni in pieno sviluppo. Inoltre, un approccio inadeguato alle fasi iniziali può portare ad un totale abbandono dell’interesse per la specialità e all’impossibilità di sviluppare il piano di allenamento che abbiamo stabilito.

Fase di sviluppo

Le capacità motorie subiscono un’evoluzione significativa durante i primi anni. I genitori o gli allenatori dovrebbero sapere che gli schemi di movimento vengono acquisiti molto rapidamente a queste età e che si può ottenere una solida base che consente grandi progressi in seguito.

escuela_400_2Questa facilità contrasta anche con i limiti quando si tratta di assimilare grandi carichi di lavoro in termini di intensità, non di estensione. Studieremo le fasi di sviluppo in base alla fascia d’età.

Infanzia (tra 1 e 5 anni)

Questa età è caratterizzata da un’elevata predisposizione al gioco e da una bassa concentrazione. Dobbiamo evitare compiti ripetitivi o lunghi, quindi la pratica dovrebbe essere varia e affrontata come un gioco.

Possiamo dire che ora il bambino può assimilare ampie estensioni di lavoro, ma di bassa intensità, che miglioreranno la sua capacità aerobica. In questa prima fase, una volta afferrate le prime nozioni di equilibrio con la bicicletta, è interessante fare delle piccole escursioni che favoriscano la manualità ai comandi, abbinate a brevi sessioni di allenamento facendo zone tecniche. Queste possono essere successioni di curve con e senza irregolarità, forzando gradualmente l’affinità e il sincronismo dei comandi.

Seconda infanzia (dai 6 anni alla pubertà)

In questa fase, soprattutto, migliora la qualità fisica del pilota. Ci sono aumenti significativi della forza, della resistenza, della concentrazione, della destrezza e delle capacità cognitive.

La progressiva perdita di importanza del gioco sta lasciando il posto ad un modo di lavorare che ha già un certo rapporto con il metodo che ha un atleta adulto. A questa età, l’importante è che il bambino sviluppi abilità in diversi sport e attività extrascolastiche, poiché ognuna di esse arricchirà in misura maggiore o in misura quelle legate alla Trial, come il lavoro di squadra, l’ottimizzazione del sistema aerobico, la velocità, la resistenza e la coordinazione.

Per quanto riguarda il Trial, sarà l’età per partecipare alle prime competizioni, dove dovremo trasmettere buone sensazioni, senza brusche o pretese. Questo potrebbe avere l’effetto opposto se ci sono forti rimproveri o situazioni di disagio per il bambino, poiché il suo obiettivo sarà, più che divertirsi nelle gare, evitare litigi.

In termini di formazione, è un’età perfetta per l’acclimatazione a diversi tipi di approccio, in quanto valorizzerà positivamente il dinamismo e la diversità; Da parte nostra, potremo sfruttarne la versatilità e la versatilità.

Insomma, sia i genitori che gli allenatori hanno in mano di far sì che motivazione e apprendimento siano due concetti che vanno sempre di pari passo. In questo modo, i risultati saranno più positivi e costruiranno un’ottima base per la terza e ultima fase, di cui parleremo nel prossimo capitolo: la pubertà.

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A tutti coloro che vogliono ricevere una consulenza personalizzata, aderire al Piano Formativo della Scuola Trialworld, leader nella formazione di iniziazione e miglioramento del Trial in zona centrale, oppure per farvi sapere quando festeggiamo un nuovo corso, non vi resta che contattarci tramite la mail info@trialworld.es

Leggi il primo capitolo di Secrets of Children’s Trial.

Testo: David Quer / Foto: Trialworld School

 

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