Il Campionato Spagnolo di Trial 2017 rischia di non disputarsi

Il processo elettorale per la presidenza della RFME continua ad attraversare situazioni difficili da immaginare per tutti i tifosi e le federazioni. La disputa tra Angel Viladoms e Manuel Casado aggiunge un nuovo capitolo di polemiche, segnato dalle azioni dell’attuale presidente, che sta bloccando un processo elettorale che avrebbe dovuto essere risolto entro la fine dell’anno.
Di conseguenza, data la gravità delle azioni, il team di Manuel Casado ha emesso un comunicato stampa con i dettagli che spiegano l’attuale blocco e perché la celebrazione delle competizioni nazionali di
prova
nel 2017, così come di altre specialità, è a rischio.




I titoli sono i seguenti:
> Gli avvocati di Angel Viladoms, agendo per conto della RFME, hanno ancora una volta fermato il processo elettorale in un tribunale di Valencia contestando otto voti di atleti, nonostante il fatto che la candidatura dell’opposizione abbia vinto nella categoria piloti con 297 voti contro 71.
> 12 delle 18 federazioni motociclistiche minacciano di non ospitare alcun campionato spagnolo 2017 se il risultato elettorale non sarà rispettato dopo che un giudice di Valencia ha paralizzato il processo elettorale
> Rappresentano oltre il 75 per cento delle licenze, hanno 80 voti su 98 nell’Assemblea e chiedono che il presidente sconfitto Angel Viladoms non blocchi l’istituzione.
> In caso contrario, stanno valutando di non autorizzare alcun evento dei Campionati spagnoli 2017 , il che lascerebbe la RFME praticamente senza circuiti o percorsi.
>’ordinanza 2764/2015 obbliga la RFME a tenere le elezioni nel 2016, ma Angel Viladoms si rifiuta di andarsene intraprendendo tutti i tipi di processi legali e trucchi, avendo ottenuto la paralisi del processo elettorale.
> Angel Viladoms, che continua a percepire lo stipendio di 86.000 euro da presidente nonostante sia solo presidente della Commissione di gestione, ha meno di un quinto dei consensi e ha formato un collegio elettorale irregolare, con persone a lui legate.




Si tratta di uno scenario scandaloso e senza precedenti nella storia dello sport spagnolo: il presidente uscente della Federazione Reale Spagnola di Motociclismo (RFME), Angel Viladoms, è stato sconfitto con un rapporto di 4 a 1. La sua candidatura ha ottenuto 18 consensi nell’Assemblea, contro gli 80 della candidatura dell’opposizione guidata da Manuel Casado e che riunisce più di tre quarti delle Federazioni, delle licenze e dei rappresentanti del motociclismo spagnolo.
Viladoms, che continua a ricoprire il ruolo di presidente della Commissione di gestione e mantiene il suo stipendio di 86.000 euro all’anno nonostante sia in carica, ha bloccato il processo elettorale fin dall’inizio con trucchi legali, sapendo fin dall’inizio di non avere il sostegno per essere rieletto.
Presidenti delle Federazioni Motociclistiche Spagna
L’ultimo episodio di questa catena di trucchi legali è stato che la stessa RFME ha chiesto la sospensione cautelare del processo elettorale in un tribunale di Valencia, sostenendo questa volta che 8 dei piloti valenciani che sono apparsi nel censimento non avevano una licenza. E’ sorprendente perché la denuncia proviene dalla stessa RFME che partecipa al proprio processo elettorale, ed è stato anche lo stesso segretario generale della RFME, Julián Martínez, a effettuare il censimento che ora contesta. La Corte d’Istruzione numero 12 di Valencia ha ammesso il reclamo per l’elaborazione, senza che ad oggi ne sia stato espressamente denunciato, e ha paralizzato in via precauzionale il processo elettorale su espressa richiesta dello stesso Angel Viladoms utilizzando una rappresentanza del Presidente della RFME che non gli corrisponde e sostenendo che le votazioni non erano ancora state effettuate. il che è totalmente falso.




Questa sospensione cautelare si aggiunge a diverse denunce e irregolarità che hanno ritardato l’iter che avrebbe dovuto concludersi e nominare un nuovo presidente entro la fine dell’anno, come previsto dall’ordinanza ministeriale che lo regola. La Commissione di gestione della RFME ha riferito il 22 che, dopo la decisione della Corte, il processo elettorale potrebbe ora essere nuovamente ritardato fino a tre anni invece di proclamare il nuovo presidente il 3 dicembre come previsto dopo l’ultimo rinvio.

La denuncia non ha né capo né coda perché il censimento è stato effettuato dalla stessa RFME, ma in ogni caso si parlerebbe di qualcosa di residuale, che potrebbe interessare al massimo 8 voti, quando ha perso per una differenza di 220 voti, nella categoria atleti. Se stessimo parlando di calcio, è come se stesse disputando una partita che ha perso 8-1 a causa di un fuorigioco”, spiega Manuel Casado, il candidato dell’opposizione.

Stufi di questa situazione e del fatto che il motociclismo spagnolo si sta deteriorando anno dopo anno, i presidenti che rappresentano 12 delle 18 federazioni territoriali, il 76,52% delle licenze e oltre l’80% dell’Assemblea, hanno deciso di opporsi ad Angel Viladoms: “Ci siamo incontrati e stiamo maturando la possibilità di non ospitare nessuna prova dei Campionati Spagnoli 2017 di qualsiasi specialità se la situazione non sarà sbloccata e il risultato elettorale, che è stato schiacciante, sarà rispettato. Non c’è dubbio che il motociclismo spagnolo abbia votato in massa per il cambiamento contro un presidente che si comporta come se la RFME fosse di sua proprietà e che si aggrappa a uno stipendio che gli paghiamo tra tutti i motociclisti”.dicono i presidenti.
L’accordo, a cui probabilmente aderiranno nei prossimi giorni altre federazioni, rappresenta già 12 delle 18 federazioni territoriali e tutte le più grandi: Catalogna, Andalusia, Valencia, Cantabria, Castiglia León, Castiglia La Mancia, Melilla, Isole Canarie, Estremadura, Aragona, Paesi Baschi e Madrid.
Dato che è potere delle federazioni territoriali autorizzare i test RFME nei loro territori, questo lascerebbe Viladoms senza circuiti, senza percorsi e senza modo di iniziare il 2017 con un livello di organizzazione degno del nostro paese, in cui cerca di continuare a capo della Federazione a tutti i costi.
 

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